Frittura e odori in cucina: un connubio difficile da evitare. Alcuni rimedi, però, aiutano davvero. Scopri quali funzionano meglio, senza troppi giri di parole.
Fritto. Buono, profumato… finché non si spegne il fornello. Poi resta quella scia pesante che impregna tutto. Magari passa inosservata all’inizio, ma appena si rientra in casa, la si sente come un colpo in faccia. E non serve aver fritto chili di pesce o verdure in pastella: basta anche solo una padella con due crocchette.
Non è solo questione di fastidio, ma anche di pulizia. Il grasso si attacca ovunque… muri, tende, capelli. Ma qualcosa si può fare. Non si eliminano gli odori con la bacchetta magica, però certi accorgimenti aiutano davvero. E sono anche semplici.
Come eliminare l’odore di fritto: prima, durante e dopo
Il primo passo è la scelta dell’olio. Alcuni fanno più fumo, altri meno. L’olio extravergine, per esempio, ha un punto di fumo alto (oltre 200°C), quindi brucia meno facilmente. Il problema è che ha un gusto forte e non sempre piace. Più neutro quello di arachidi, che regge bene le temperature e lascia meno odore in giro. Da evitare l’errore di riutilizzarlo: l’olio già usato si degrada, puzza di più e non fa bene.
Un trucco curioso è quello della mela. Una fetta immersa nell’olio durante la frittura può ridurre l’intensità dell’odore. Vale anche per un pezzo di limone (non trattato) o del prezzemolo. L’importante è toglierli appena iniziano a scurirsi. Se si lasciano troppo, fanno l’effetto opposto.
Durante la cottura, mettere sul fornello vicino una pentola con acqua e aceto (bianco o di mele) può fare la differenza. L’odore acre dell’aceto assorbe quello più grasso del fritto. Lo stesso vale per le bucce di agrumi: limoni, arance, mandarini. Si possono usare anche dopo aver spremuto il succo, così non si sprecano. Basta farle bollire con un po’ d’acqua, e lasciare il fuoco acceso mentre si frigge.
Pulizie e rimedi dopo la frittura
Una volta finito di cucinare, arriva la parte meno divertente. Pulire subito è noioso, ma utile. Padella, fornelli, cappa: tutto deve essere sgrassato. L’unto è quello che trattiene gli odori, anche se non si vede. Prima si toglie, meglio è. Detergente forte, poi un passaggio con acqua e aceto per neutralizzare. E la cappa va tenuta in buone condizioni, almeno con una pulizia al mese. Anche solo lavare i filtri cambia parecchio.
Se, nonostante tutto, l’odore resta, si può passare ai vecchi rimedi da credenza. Fondi di caffè lasciati in una ciotola, bicarbonato sparso in un angolo, oppure un bicchierino d’aceto puro. Funzionano meglio di certi deodoranti spray, che a volte coprono ma non risolvono.
Piccoli gesti quotidiani
Tenere le finestre aperte durante e dopo la frittura è scontato, ma spesso si dimentica. Anche accendere la cappa prima di iniziare aiuta: non va solo usata mentre si frigge. Qualcuno usa pure i ventilatori da tavolo per spingere l’aria verso l’esterno.
Infine, una cosa ovvia ma utile: evitare di friggere a tarda sera. Di notte l’odore resta chiuso in casa, mentre di giorno si può approfittare dell’aria fresca.
Tutto qui. Non c’è un rimedio miracoloso, ma con un po’ di attenzione e qualche gesto in più, la puzza di fritto si può gestire. E la cucina, almeno, non sembrerà un fast food il giorno dopo.